Elezioni USA 2016 tra hacker leaks e digitale

Tra qualche mese assisteremo alla proclamazione, si spera senza incidenti, del prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America (sarà il 20 gennaio 2017), ma domani è l’election day!

Come si può facilmente comprendere il presidente degli USA non è solo il “loro presidente”, ma il presidente della nazione che guida la NATO e, di conseguenza, il più influente in termini di scelte sulla politica occidentale, tutta compresa.

(Photo: DonkeyHotey/flickr/cc)
(Photo: DonkeyHotey/flickr/cc)

Per questo avere le idee chiare su cosa potrebbe succedere è auspicabile.

Le frizioni con la Russia e quelle con Assange unite alle espressioni di stima nei confronti di Putin da parte di Trump, “The Donald” per i media, hanno fatto diventare questa campagna una vera “battaglia” giocata con le armi più disparate (non che nella storia delle campagne presidenziali USA manchi il sotterfugio, ma in questo caso si è raggiunta la punta più bassa).

Immagine di Bernie Sanders
Bernie Sanders

Dai leak delle mail del partito democratico che mostrano Hilary affondare il suo scomodo avversario alle primarie, il socialista Sanders, al video di 8 anni fa nel quale The Donald spiega, con l’arroganza che lo caratterizza (e che ad una parte del popolo americano piace) come -per un uomo di potere come lui- sia facile ottenere vantaggi sessuali da donne belle e famose, ecco di cose come queste ne abbiamo viste e lette parecchie, ma sebbene dalla politica vorremmo di più, non possiamo dire che non c’è lo saremmo aspettati.

Cosa diversa invece ipotizzare che “hacker russi o cinesi” probabilmente ingaggiati dalla Russia, siano pronti a creare problemi il giorno delle elezioni, in questo caso, infatti, sarebbe una questione di sicurezza nazionale.

In alcuni stati USA si vota anche online e le elezioni comunque sono -sebbene attraverso una rete interna- organizzate elettronicamente ma non tutti gli stati hanno un backup cartaceo come da noi in Italia (dove il voto si esprime su carta e le schede vengono scrutinate a mano, ci sono vantaggi e svantaggi usando entrambe le soluzioni).

Anche per questo le modalità con le quali le elezioni potrebbero essere falsate sono parecchie: 

  • una fra tutte per esempio potrebbe essere la manomissione delle liste elettorali
  •  non meno importante l’intrusione nelle “macchine per votare” che vengono collegate ad internet il giorno prima delle elezioni per aggiornare i software e che in alcuni casi hanno anche il collegamento Wi-Fi
USA Electronic voting machine
USA Electronic voting machine
  • Altra cosa -non meno preoccupante ne più facilmente gestibile- è il problema delle false notizie

E’ di ieri la notizia che vengono gestiti, in un piccolo paese della macedonia, centinaia di siti creati  per veicolare informazioni false “pro Trump” che, sul modello che utilizza la cerchia dei supporter del movimento 5 stelle, sono nati allo scopo di utilizzare la passione di alcuni sostenitori di Trump e la loro smania di condividere notizie (false o vere non importa) o a favore del loro candidato o sfacciatamente contrarie al candidato avverso.

esempi di false notizie e siti creati per accalappiare l'utente medio di Trump farlo cliccare e fare guadagnare i proprietari, giovani macedoni, attraverso il sistema di AdSense
esempi di false notizie e siti creati per accalappiare l’utente medio di Trump farlo cliccare e fare guadagnare i proprietari, giovani macedoni, attraverso il sistema di AdSense

La cosa sembra essere fatta da questi giovani esclusivamente per soldi ma vista la scarsa “conoscenza della politica e della attualità” da parte di questi supporter elettori che si scagliano contro il nemico e condividono qualsiasi cosa possa favorire il loro candidato, il rischio è che in numeri importanti gli elettori potranno/potrebbero o potrebbero già essere stati convinti a votare in un certo modo, influenzati da notizie false.

Nella escalation alla cyber war è di questi giorni la non astuta ma comprensibile azione dei servizi americani che fanno trapelare alla NBC notizie su un progetto portato a termine con successo che ha permesso di distribuire malware nelle reti principali della Russia, anche quella elettrica, e che attraverso questi malware, gli USA sarebbero in grado di danneggiare le infrastrutture principali Russe, prendendone il comando, se solo dovessero esserci problemi il giorno delle elezioni del presidente degli USA.

L’azione, pessima dal punto di vista della intelligence è comprensibile comunicativamente perché (sul modello della guerra fredda) vorrebbe essere un deterrente, se avessero veramente voluto attaccare, a prescindere, la notizia non sarebbe uscita, al contrario invece informando chi di dovere che potrebbero farlo ….

“vogliamo informarvi che se farete qualcosa saremo in grado di rispondere, in maniera decisa.”

E si è resa necessaria dopo l’attacco Ddos di qualche giorno fa che attraverso le falle di sicurezza di milioni di strumenti (IoT) come telecamere ed altro “ ha reso irraggiungibili per ore e con più di un attacco” siti come Netflix e Twitter, la CNN o  lo stesso Guardian, tanto per citarne alcuni.

Mappa dell'attacco DDos del 21 ottobre 2016 negli USA
Mappa dell’attacco DDos del 21 ottobre 2016 negli USA

 

A questo attacco, come se non bastasse si aggiunge quello che è stato fatto alla rete internet della Liberia, nazione africana che ha una caratteristica particolare: è connessa ad internet attraverso un cavo sottomarino che connette le varie aree e tecnicamente se ne conosce la portata.

Per questo alcuni sostengono che sia stata attaccata proprio per verificare la potenza raggiungibile e quindi il  danno che si potrebbe fare, testando la loro “potenza di fuoco”

“Shadows Kill” — Mirai DDoS botnet testing large scale attacks, sending threatening messages about UK and attacking researchers”

Il sistema utilizzato è chiamato #14, è un Botnet (Mirai è stato da poco reso pubblico ed open source) e si dice che chi lo ha utilizzato abbia intenti prettamente commerciali:

Ricattare grandi network e chiedere dei soldi evitando che possano succedere “possibili problemi”

ma visto che se chi vende non è interessato ad altro che ai soldi c’è il rischio che chi compra, a prescindere dal perché, pagando, potrebbe ottenere tutto ciò che gli serve, per questo sarebbe bene fare attenzione.

Le premesse per un bel casino ci sono tutte.

A poche ore dalle elezioni gli apparati di sicurezza sono sotto pressione come mai prima e negli ambienti legati alla sicurezza ci si aspetta di tutto. Speriamo non succeda nulla di irreversibile.

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