Innovation manager

Traggo dal blog di google italia un’interessante articolo che, visto che -modestamente- sostiene quello che provo a dire -spesso non riuscendo a essere compreso- a molti micro-imprenditori del territorio, mi fa molto piacere che la mia sia la stessa posizione assunta dal top managemant di google italia.
Certo, io [in piccolo]come loro [in grande] abbiamo interesse che la rete cresca e che le imprese sappiano sempre meglio utilizzarla per ammodernarsi e rendere più efficente, felssibile la loro organizzazione.
Ecco due rige del post:

“La storia ci insegna che è nei momenti di rallentamento che emergono le realtà di business davvero vincenti e quello odierno è senza dubbio il primo, serio rallentamento da quando ha avuto inizio quella che molti hanno battezzato come l’era digitale. Pur non sapendo per quanto tempo si protrarrà l’attuale periodo di incertezza economica, è evidente che avrà un forte impatto su numerose famiglie e attività di business. Eppure, l’attuale era digitale segna un forte cambiamento rispetto al passato che non può essere omesso dall’analisi degli eventi. . Ci troviamo infatti di fronte ad un accesso di massa a informazioni, strumenti e tecnologie che rendono possibili nuovi comportamenti e che difficilmente subirà rallentamenti. Un contesto come l’attuale non può che favorire un’ulteriore adozione di tecnologie digitali e un maggiore uso di Internet. Resta da capire quali saranno le imprese capaci di capitalizzare da questa contingenza. Oggi ci sono 1,4 miliardi di persone online in tutto il mondo, quasi il 20% della popolazione mondiale. In Italia si stima che 27,6 milioni di persone, in crescita rispetto allo scorso anno, navighino in rete per informarsi, divertirsi, comunicare, acquistare e documentarsi per poter prendere decisioni sempre più ponderate. Osservando le dinamiche dei consumatori di oggi, le aziende possono sfruttare la tecnologia e i media digitali per essere più flessibili, efficaci e mirate nel far crescere il loro business in un periodo di rallentamento.”


Questo è secondo me il punto: quando le imprese del territorio riusciranno a comprendere l’importanza, la semplicità d’uso, l’apporto positivo in termini di riduzione della spesa e di efficienza nell’organizzazione, di flessibilità nella comunicazione che l’internet e -oggi piu che mai- i servizi web based possono portare, quando la stragrande maggioranza di questi imprenditori comprenderà quanto ho detto sopra, forse cerceanno anche coloro che potrebbero aiutarli a raggiungere questi obbiettivi.
A quel punto, forse, potrà essergli utile quella professionalità che -assolutamente sconosciuta alla maggior parte di imprenditori che conosco- puo essere definita come l’innovation manager ovvero colui che, conoscendo l’internet, i pro e i contro, i servizi che offre, le possibilità che dà a diversi tipi di imprese e di organizzazioni, ne sa usare- a vantaggio dell’impresa, della sua visibilità della sua efficienza, della sua organizzazione, dei suoi rapporti con i clienti, della sua immagine di marca, della sua comunicazione-  i mezzi e gli strumenti che questo grande mondo [la rete ] offre.
In attesa di questo momento che sono sicuro non tarderà ad arrivare, saranno pochi coloro che sentiranno necessaria la presenza di questo tipo di professionalità esterna, e quei pochi ne avranno tanti, tanti, tanti vantaggi.

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